Il vento spira forte da sud-ovest da ieri e spinge scie di nuvole soffici come zucchero filato dalle vette più alte verso quote medie, la’ dove il fitto manto di boschi si interrompe per lasciare spazio a verdi radure rigogliose, frequentate da pochi animali domestici e da una ricca popolazione di ungulati: caprioli, cinghiali e qualche cervo.
Le candide scie di nuvole mi convincono, decido di fare proprio qui un tentativo al tramonto (...)
Nel tardo pomeriggio, in compagnia delle guide, ci dirigiamo speranzosi verso il luogo prescelto, ma il tempo sta cambiando, il vento, teso e forte fino a poco tempo prima, cala d’intensità (...)
Le mie previsioni si sono rivelate sbagliate, non sembra questo il posto giusto stasera.
Ma ormai è fatta, non c’è più tempo per cambiare e allora con i forestali Giulio e Paolo avanziamo sul sentiero che ci porterà verso un bel poggio erboso, un luogo panoramico, da dove la vista spazia sul paesaggio ampio, avvolto dalla luce del tardo pomeriggio.
Pazienza per le nuvole sparite (...)
“Stasera spero di vedere un cervo” dice Giulio ed io replico che mi sarei accontentato di tre lupi, cosÌ, tanto per dire.
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