L’inverno sta per finire e la primavera è ormai alle porte. La natura, lentamente, si risveglia dal letargo nel quale è stata immersa nella stagione fredda e nei boschi, nelle giornate più tiepide, gli uccelli cominciano a far sentire la loro voce.
Uno dei suoni più misteriosi ed intriganti è il tambureggiamento dei picchi. Un rumore secco e ritmato, simile a quello prodotto da un tamburo ripetutamente percosso che si ode distinto, anche da lontano, mentre rimbalza di tronco in tronco tra gli alberi della foresta.
E’ un segnale di avvertimento: il picchio lo produce colpendo freneticamente un ramo col becco robusto per delimitare il proprio territorio, per avvertire cioè i competitori di starsene alla larga.
Il messaggio è di importanza cruciale, perciò l’uccello sceglie con cura il ramo secco da utilizzare, ne vuole uno che abbia tutte le caratteristiche giuste.
Questo è quanto avviene di solito, ma, come si sa, la natura è piena di sorprese. (...)
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